Nella scorsa settimana, militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Massa Carrara hanno ispezionato un’officina di autoriparazioni sita in Carrara. L’attività veniva svolta in seguito ad alcune segnalazioni di cittadini che lamentavano l’impossibilità a pagare con bancomat o altro sistema tracciato riferendo che il titolare richiedeva il pagamento in contanti senza accettare alternative. Veniva altresì ravvisata un’altra anomalia nel contesto di queste segnalazioni, riguardante l’impossibilità di ottenere alcuna ricevuta documentale degli interventi effettuati alle vetture anche ai fini fiscali. A seguito di appostamenti sono stati dunque notati due meccanici, ognuno impegnato a effettuare interventi al motore di due autovetture.
Avendo conferma dell’attività di autoriparazione in essere, si procedeva al controllo dei due meccanici e veniva richiesta la documentazione attestante la regolarità di tale attività commerciale. Dai primi accertamenti svolti, emergeva che l’attività di autoriparazione era abusiva in quanto non era stata costituita alcuna impresa e non era stato formalizzato alcun adempimento riguardante i contratti di lavoro del dipendente, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in materia di gestione dei rifiuti derivanti da lavorazioni meccaniche. L’attività risultava comunque fiorente in quanto nell’area antistante l’officina vi erano diverse auto parcheggiate in attesta di intervento e, durante il controllo venivano notati diversi automobilisti avvicinare il responsabile dell’officina che sbrigativamente li congedava. Stante la totale inosservanza di regole e il contesto in cui si trovava l’officina, ovvero all’interno di altra attività dedita alla distribuzione di carburanti e a un deposito temporaneo di bombole gpl, si procedeva al sequestro preventivo d’iniziativa ai sensi art. 321 cpp per la successiva convalida da parte del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Massa